05 Apr Sul set di Vanina, 8 aprile – 10 settembre 2017
La Rocca di Gradara diventa, ancora una volta, il suggestivo scenario del film in costume Vanina Vanini del 1961 che, con altre opere cinematografiche girate per lo più nella prima metà del Novecento, ha scandito la storia e l’immagine del castello, nel revival di un’arcana atmosfera densa di intrighi e amori furtivi portati in scena da Sandra Milo e Laurent Terzieff.
Tratta dall’omonima novella di Stendhal, la travagliata storia d’amore tra l’aristocratica Vanini e l’affiliato alla carboneria Pietro Missirilli nella Roma del 1823, sullo sfondo del malgoverno papalino e i primi fermenti risorgimentali, palesa la controversia tra melodramma e cronaca, tra finzione e intendimenti didascalici.
La scenografia naturale della Rocca, dall’incomparabile passato storico strettamente legato all’immaginario medievale e rinascimentale, si presta per reiterare la fortuna cinematografica di questo tipo di storie che, per Vanina Vanini, il neorealismo di Roberto Rossellini permette di puntualizzare in una “ricostruzione” del set, in cui foto di scena e provini di Vittorugo Contino, abiti disegnati da Danilo Donati e il raro vinile della colonna sonora composta da Renzo Rossellini, fanno rivivere contenuti ideologici nella pregnante popolarità del seducente teatro di posa gradarese di gusto dannunziano, testimonianza storica dell’ultima grande finzione cinematografica.